Carteggio

Secondo il vocabolario Treccani, il carteggio è uno scambio epistolare tra due o più persone.
In seconda battuta è l’insieme delle operazioni eseguite sulle carte nautiche, per precisare la rotta.
Treccani non sa che il carteggio è anzitutto, e più semplicemente, l’atto di…scartavetrare.

Dall’introduzione del podcast

Di che si tratta

Carteggio è un podcast: una specie di trasmissione radio autoprodotta e diffusa in abbonamento gratuito attraverso feed rss. La sua cadenza? Aperiodica. Il suo format? Ballerino. La sua durata? Variabile.

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Carteggio 01: la mia Atene

Il mese di dicembre, e la corsa di Carteggio, si aprono con un dialogo con Giulio, un amico che da diversi anni abita in un’Atene centrale ma periferica, impoverita ma solidale, cosmopolita e migrante.

Un racconto non certo militante ma decisamente partigiano ed innamorato della città che l’ha accolto.

Giulio ad Atene

Cinque cerchi, cinque voci

Questo brano introduce una sezione dell’enciclopedico La bolla olimpica, volume curato da Silvio La Corte ed edito da Mimesis nell’autunno 2020.

Nel primo anno di avvicinamento ai XXV giochi olimpici invernali, la cabina di regia istituzionale ha individuato il CEO, varato la fondazione per gestire l’evento, promosso la legge olimpiadi con relative fideiussioni e individuato gli impianti da progettare o ammodernare. Dopo le celebrazioni di Losanna il disegno di Milano-Cortina 2026 si è fatto via via meno clamoroso, in parte per via dei duemila giorni che ci separano dall’appuntamento, certamente per la comodità di imprimere una cartolina univoca e festante di questa stagione di warm-up.
Sin dall’ufficializzazione della candidatura (ottobre 2018) diverse voci si sono levate per mettere in dubbio l’attualità, la sostenibilità e l’interesse di giochi disseminati lungo ben quattrocento chilometri di arco alpino. Tra queste voci, provenienti dal mondo dell’attivismo, delle professioni, della cura del territorio montano, della cultura e delle scienze, l’autore del libro ne ha selezionate cinque.

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Il culto di un’era

Premessa non autografa alla rivista Un’ambigua utopia n. 10

La scienza seziona il tempo geologico con grande cura e, proprio per questo, senza pretese di finitezza. Il taglio delle fette più grandi, eoni ed ere, non ha alcuna presunzione di precisione. Mano a mano che si procede nella dissezione di periodi ed epoche, mano a mano che ci avviciniamo alla scala del tempo storico, lo scandire del tempo si fa più preciso e, la contraddizione è solo apparente, soggetto a dibattito e periodici aggiustamenti.
11700 anni fa è cominciata l’epoca intimamente legata al nostro intervento. Un’epoca il cui start non è segnato dall’avvento dell’uomo ma dentro la cui stratigrafia riconosciamo i segni chimici (innalzamento della concentrazione di CO2 in atmosfera) e biologici (mutamenti nella biodiversità, estinzioni precoci..) del passaggio di Homo sapiens.

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Città: è tempo di chiederci “chi la fa”, non soltanto “di chi è”

Appunti verso la mobilitazione per gli spazi sociali di sabato 19 settembre 2020. Appello apparso su Milanoinmovimento.

Siamo soliti leggere la città come si legge un tomo di storia medievale: sappiamo tutto di papi e regine, proclami e conquiste, ma pochissimo dei modi di vita di un territorio, degli umori dell’epoca, delle tensioni latenti in una comunità.
Questa linea narrativa, spesso fatta propria anche dai movimenti sociali, schiaccia due volte le istanze di emancipazione: da una parte replicando lo sbilanciamento tra fatto istituzionale e fatto sociale, dall’altra rinunciando a dichiarare ad alta voce che la città immaginata da amministratori e capitale, è quotidianamente riprogettata, agita, fatta propria da chi la abita.
Dentro questa costruzione incessante, non necessariamente antagonista né convergente con i nostri sogni di gloria, agiscono cento autonomie incoerenti col modello di una Milano internazionale e decorosa, domata e algida, turistificata e per questo escludente.

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