Apparso su A/Rivista (febbraio 2016)
La conferenza parigina sul clima si è conclusa, dopo tredici giorni, con la firma di una carta di intenti.
Ma in che modo si è proposta di arrestare il cambiamento climatico e con quali strumenti? Un’analisi della conferenza Cop21, al di là del suo successo mediatico.
Il risultato istituzionale era prevedibile e al tempo stesso non scontato: contenimento del surriscaldamento climatico entro i due gradi, tetto scalare ai gas serra nel secolo che viene, conferenze di controllo quinquennali, stanziamento di 100 miliardi all’anno ai paesi “in via di sviluppo” per l’efficientamento energetico e l’attuazione di politiche sostenibili. Oltre 190 i paesi che hanno prima firmato la carta d’intenti e subito dichiarato il successo del loro operato a reti unificate, non ultimo una completa assenza di strumenti per agganciare al nostro inquinato suolo le parole spese nell’arco di tredici giorni di Conferenza. Facciamo un passo indietro…